Menopausa e cervello: cosa cambia, perché e cosa significa

8

La menopausa non è solo una questione di vampate di calore. Innesca cambiamenti misurabili nella struttura e nel funzionamento del cervello che possono influenzare la cognizione, l’umore e la salute neurologica a lungo termine. Ricerche recenti confermano che questi cambiamenti non sono semplicemente fluttuazioni ormonali, ma comportano alterazioni fisiche del tessuto cerebrale stesso. Comprendere questi effetti è fondamentale, poiché spiegano perché molte donne riferiscono “nebbia cerebrale” e altri sintomi cognitivi durante questa fase della vita.

Cambiamenti strutturali durante la menopausa

Gli studi hanno costantemente mostrato una diminuzione del volume della materia grigia nelle cortecce frontale e temporale, nonché nell’ippocampo. Queste regioni sono fondamentali per la memoria, il processo decisionale e la consapevolezza spaziale, il che significa che le perdite in tali regioni hanno un impatto diretto sul modo in cui le donne pensano ed elaborano le informazioni.

Oltre alla riduzione della materia grigia, la ricerca rivela anche un aumento delle iperintensità della sostanza bianca, piccole lesioni visibili sulle scansioni cerebrali che indicano danni ai tessuti. Questi non sono solo un segno di invecchiamento; sono collegati alla riduzione del flusso sanguigno al cervello e sono associati ad un aumento del rischio di ictus, demenza e problemi di equilibrio. La presenza di queste lesioni è particolarmente comune nelle donne che soffrono di menopausa precoce o di forti vampate di calore.

La risposta del cervello: adattamento o declino?

Il cervello non rimane statico. Alcuni studi suggeriscono un recupero parziale del volume della materia grigia dopo la menopausa, indicando la neuroplasticità, ovvero la capacità del cervello di riorganizzarsi. Tuttavia, questa ripresa non è sempre vantaggiosa. I ricercatori hanno anche riscontrato un aumento della densità dei recettori degli estrogeni durante la transizione alla menopausa, apparentemente mentre il cervello cerca di compensare il calo ormonale. Paradossalmente, questo aumento dei recettori a volte è correlato a prestazioni di memoria peggiori.

Il cervello si adatta modificando la reattività dei vasi sanguigni e il metabolismo energetico, ma questi aggiustamenti non sempre impediscono il declino cognitivo. Il fatto che questi cambiamenti avvengano sottolinea la complessa interazione tra ormoni, struttura e funzione del cervello.

Cosa dice la ricerca

Una recente revisione della letteratura condotta presso il BRAVE Lab della Ponce Health Sciences University di Porto Rico ha confermato queste tendenze. I dottorandi Angélica Rodríguez e Andrea Pereira, sotto la guida dei Drs. Bárbara Barros e Karla Martínez, hanno analizzato gli studi esistenti sui cambiamenti cerebrali legati alla menopausa. I loro risultati saranno presentati al meeting annuale 2025 della Menopause Society.

Secondo la dottoressa Stephanie Faubion, direttrice medica della Menopause Society, questa ricerca è fondamentale perché si basa sulle prove esistenti: “Si spera che questi dati portino a una migliore comprensione dei fattori alla base di alcune delle preoccupazioni cognitive sperimentate dalle donne durante la transizione alla menopausa, in modo da poter infine identificare terapie efficaci”.

«Questo tipo di lavoro evidenzia la necessità di continuare ad esplorare la relazione tra il cervello e la menopausa, in particolare la sua connessione con i sintomi cognitivi, emotivi e comportamentali che le donne sperimentano durante questa fase», afferma Angélica Rodríguez.

In definitiva, questi risultati sottolineano che la menopausa non è solo un evento ormonale; è di tipo neurologico. Sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere le implicazioni a lungo termine di questi cambiamenti cerebrali e per sviluppare terapie mirate che preservino la funzione cognitiva e la salute generale del cervello durante e dopo la menopausa.